Dai dati alla Business Intelligence Podcast Por Fabiano Sileo capa

Dai dati alla Business Intelligence

Dai dati alla Business Intelligence

De: Fabiano Sileo
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Abbonati: https://podcasters.spotify.com/pod/show/fabiano-sileo/subscribe Il primo podcast in italiano sulla business intelligence, machine learning, big data e tutto ciò che può aiutarci a conoscere meglio e sfruttare i dati. Idati sono il nuovo petrolio, ma nelle aziende se ne sa ancora troppo poco e non sono abbastanza valorizzati e sfruttati. In questo podcast faremo un viaggio alla scoperta dei dati e delle tecniche per conoscerli e saperli utilizzare condividendFabiano Sileo
Episódios
  • Side gig, dati e scelte difficili - La mia intervista su Office Of Cards
    Jun 17 2025

    🎙 Sono stato ospite su Office of Cards, il podcast di Davide Cervellin – e non è un’intervista qualunque


    Chi mi conosce sa quanto Office of Cards sia il mio podcast preferito. È una fonte continua di ispirazione, concretezza e crescita personale.
    Essere stato invitato da Davide per raccontare la mia storia è stato un onore vero, di quelli che ti fanno fermare un attimo e pensare: “Ok, qualcosa di buono lo sto facendo.”

    Sapevo che avremmo parlato di dati e di side gig — due temi centrali nel mio percorso e molto in linea con il podcast.
    Quello che non mi aspettavo è che questa puntata sarebbe diventata qualcosa di molto più profondo.

    📌 Abbiamo parlato della mia storia personale, di come sono partito da un piccolo paese della Basilicata, ho perso mio padre a 16 anni, e ho deciso comunque di costruirmi un futuro, passando per call center, piatti serviti come cameriere, e una laurea portata a casa per mio figlio appena nato.

    📌 È stata una puntata intima, autentica, in cui ho avuto modo di guardarmi indietro con onestà.

    📌 E durante la chiacchierata è emerso un punto che spesso trascuriamo: gran parte di quello che faccio oggi lo devo all’incontro con un mentore all’inizio della mia carriera.
    Un collega generoso che ha creduto in me, mi ha insegnato, mi ha fatto crescere.
    Quel gesto, col tempo, ha ispirato la nascita di Dati 365: la mia Academy pensata per restituire qualcosa, per essere io quel mentore che è mancato a tanti.

    • Il mio percorso non lineare nel mondo dei dati

    • L'importanza delle scadenze nella mia vita (e come mi hanno cambiato)

    • Come è nata la mia side gig e perché oggi è qualcosa di più

    • L’equilibrio tra lavoro, famiglia, contenuti e formazione

    • L’incontro con il mentore che ha cambiato tutto

    • Il perché ho deciso di creare Dati 365

    • Il mindset che mi ha permesso di costruire una carriera solida (anche senza “percorsi perfetti”)

    Se anche tu stai cercando ispirazione, concretezza o un piccolo segnale che “si può fare”, magari questa chiacchierata può darti qualcosa


    🎧 In questa puntata parliamo di:

    • Il mio percorso non lineare nel mondo dei dati

    • L'importanza delle scadenze nella mia vita (e come mi hanno cambiato)

    • Come è nata la mia side gig e perché oggi è qualcosa di più

    • L’equilibrio tra lavoro, famiglia, contenuti e formazione

    • L’incontro con il mentore che ha cambiato tutto

    • Il perché ho deciso di creare Dati 365

    • Il mindset che mi ha permesso di costruire una carriera solida (anche senza “percorsi perfetti”)

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    1 hora e 52 minutos
  • Data Analyst, ma dove vai se un PORTFOLIO LAVORI non ce l’hai?
    May 12 2025

    Nel mondo della data analytics, ho sentito per anni una frase ricorrente: “Chi sa fare, fa. Chi non sa fare, fa le presentazioni.”

    All’inizio della mia carriera da consulente in business intelligence, ne ero convinto anch’io. Ero fiero di scrivere codice, costruire data model performanti e non perdere tempo in slide e riunioni. Parlare col cliente? Una perdita di tempo. Presentare il lavoro? Fuffa. Poi però qualcosa è cambiato.


    Col tempo ho capito che saper fare non basta: bisogna anche saper comunicare. Se analizzo i dati ma non riesco a trasmettere il valore di quell’analisi a chi deve prendere decisioni, il mio lavoro è inutile. Da qui nasce una riflessione più ampia su come diventare data analyst nel 2025.

    In questa puntata parlo del ruolo della visibilità professionale, dell’importanza di avere un portfolio lavori ben curato, di usare LinkedIn come vetrina strategica, e di come tutto questo può fare la differenza – soprattutto se sei alle prime armi o stai cercando di cambiare lavoro.


    Racconto come la comunicazione mi abbia permesso di crescere: non solo per farmi notare, ma per imparare di più, chiarire concetti complessi e costruire un network professionale solido.

    Ho iniziato con un blog tecnico quasi per gioco, e da lì si è aperto tutto: nuove opportunità, incontri con professionisti straordinari, richieste di collaborazione, fino ad arrivare all’insegnamento in contesti come MBA aziendali.


    Questa puntata è una chiamata all’azione per chi lavora con i dati o vuole entrarci: non basta essere competenti, bisogna mostrare il proprio valore nel modo giusto.

    A fine episodio condivido anche una novità: sto preparando una roadmap completa su come diventare data analyst nel 2025. Dentro troverai consigli pratici su come strutturare un CV efficace, come usare LinkedIn, come costruire (e raccontare) il tuo portfolio lavori.


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    ⏱️ Indice dei contenuti – Puntata "Diventare Data Analyst nel 2025"

    00:00 – Intro & contesto personale

    Riflessione sul pregiudizio: “Chi sa fare fa, chi non sa fare comunica”

    L’esperienza iniziale come consulente tecnico nel mondo della business intelligence.


    02:45 – Saper comunicare è un plus, non un limite

    Il ruolo della comunicazione per dare valore all’analisi dei dati.

    Perché il codice senza contesto non porta a decisioni.


    05:30 – Data storytelling e visibilità nel lavoro

    Importanza del data storytelling per chi lavora nella data analytics.

    Il valore strategico di saper “raccontare” i dati.


    08:10 – Portfolio e LinkedIn: servono davvero?

    Discussione sul valore di GitHub, portfolio progetti e LinkedIn.

    Pareri contrastanti nel mondo IT tra chi fa e chi “si espone”.


    11:00 – Personal branding e prima occasione lavorativa

    Come mostrarsi nel modo giusto se sei alla ricerca del primo lavoro nel settore.

    Differenza tra CV statico e approccio proattivo.


    13:30 – Esperienze personali: blog tecnico, podcast e network

    Dal primo blog alle opportunità inattese.

    Come parlare di contenuti tecnici ha migliorato le competenze e aperto porte.


    16:00 – L'effetto moltiplicatore della comunicazione

    Non solo per farsi notare, ma per imparare meglio.

    Crescita personale e professionale grazie alla visibilità.


    18:30 – Lato hiring manager: cosa colpisce davvero

    Come valuta un recruiter o un hiring manager.

    L’importanza di un portfolio lavori ben fatto.


    20:30 – Conclusioni & invito all’azione

    Perché visibilità + competenza = opportunità.

    Annuncio della roadmap “Diventare Data Analyst nel 2025”.

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    25 minutos
  • Vibe Coding e AI: rivoluzione o trappola per principianti?
    May 6 2025

    Scrivere codice senza sapere scrivere codice: il paradosso del vibe coding


    In questa nuova puntata affronto un tema che mi sta particolarmente a cuore:

    il vibe coding, ovvero la nuova tendenza a scrivere codice senza digitare una riga, affidandosi completamente a strumenti di intelligenza artificiale generativa.


    Da grande appassionato e utilizzatore quotidiano dell’AI, ho voluto analizzare questo fenomeno da un punto di vista pratico, tecnico ma anche etico, raccontando anche un paio di episodi reali in cui mi sono trovato a utilizzare il vibe coding, nel bene e nel male.

    Cosa significa davvero Vibe Coding? È solo una provocazione o sta davvero cambiando il modo in cui sviluppiamo software e analizziamo i dati?

    Vi porto dentro una mia esperienza concreta: stavo creando una landing page per la mia Academy dedicata alla data analytics. Non conoscendo HTML e CSS, ho chiesto a ChatGPT di generarmi il codice necessario per realizzare una timeline interattiva. Tutto sembrava perfetto… fino a quando il sito è andato in crash.

    Il problema? Un errore nel codice che non avevo gli strumenti per individuare subito. Il risultato? Panico, pagina bloccata e necessità di intervenire manualmente per risolvere. Un caso limite, certo, ma emblematico.

    Da qui nasce una riflessione più ampia: il vibe coding è uno strumento potentissimo, che può semplificare enormemente il lavoro di chi già conosce il codice, ma diventa estremamente rischioso per chi non ha competenze tecniche e si affida ciecamente all’output dell’AI.

    Nell’episodio parlo anche di come utilizzo l’intelligenza artificiale per ottimizzare le query SQL o le formule DAX, in particolare nei casi più complessi, come le CTE ricorsive. Ma sempre con consapevolezza, sempre leggendo, correggendo e validando ciò che l’AI propone.

    Se ti interessa approfondire il tema delle CTE ricorsive in SQL, ne parlo nel mio corso dedicato su Dati365:
    👉 SQL from Zero to Hero – Il corso completo


    L’intelligenza artificiale è uno strumento straordinario, ma non può sostituire la competenza umana. Anzi, può addirittura rallentare la crescita professionale se utilizzata in modo passivo, soprattutto per i profili junior che rischiano di non imparare mai davvero a “sporcarsi le mani” con il codice.

    Il vibe coding sta entrando anche nel mondo della data analytics, e questo può democratizzare l’accesso agli strumenti analitici. Ma attenzione: analizzare dati non è solo scrivere query. È capire cosa si vuole misurare, interpretare correttamente i risultati e trarre insight decisionali affidabili. Se l’AI sbaglia e noi non siamo in grado di accorgercene, il danno può essere enorme.

    In chiusura, riprendo una riflessione che feci tempo fa insieme a Mauro Bennici in un'altra puntata del podcast, sul tema dell’etica dell’AI: stiamo rischiando un appiattimento verso la media. Sempre più persone si affidano all’AI senza sviluppare vere competenze, e questo potrebbe abbassare la qualità media dei risultati, invece di migliorarla.

    🎧 Ascolta anche quella puntata: Etica dell’intelligenza artificiale con Mauro Bennici

    Per questo ti invito ad ascoltare questa puntata: non solo per capire cos’è il vibe coding, ma per riflettere insieme a me su quando e come usarlo, quali rischi evitare e come integrare davvero l’AI nel lavoro quotidiano senza rinunciare al nostro ruolo attivo nel processo.

    🔎 Alcuni temi che tratto nell’episodio:

    • Che cos’è il vibe coding e da dove nasce

    • I rischi di programmare senza conoscere i linguaggi

    • Quando l’AI ti fa risparmiare tempo (e quando te lo fa perdere)

    • Come usare l’AI nella data analytics senza compromettere i risultati

    • L’importanza di rimanere sempre “in the loop”


    🎧 Se ti è piaciuta la puntata, lascia una recensione, attiva la campanella e condividi l’episodio con chi lavora nel mondo tech o data driven.


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    18 minutos

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