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  • Puntata del 23/05/2025
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  • Puntata del 22/05/2025
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  • Istat: reddito inferiore al 2004, ma effetti compensati da famiglie più piccole e case di proprietà
    May 21 2025

    Il rapporto annuale dell’Istat conferma che tra il 2019 e il 2024 le retribuzioni contrattuali hanno perso il 10,5% del potere d’acquisto, a causa dell’impennata inflazionistica innescata dalla crisi energetica del 2021-2022. Il reddito medio da lavoro per occupato nel 2024 risulta inferiore a quello del 2004, ma il reddito familiare equivalente tiene grazie a famiglie più piccole, maggiore partecipazione al lavoro e diffusione della proprietà immobiliare. Quasi un quarto della popolazione è a rischio povertà o esclusione sociale (23,1%), con picchi al Sud (39,8%). Intanto, secondo la Commissione UE, l’Italia ha raggiunto la Francia nel Pil pro capite a parità di potere d’acquisto e dimezzato il gap con la Germania, anche se resta sotto i livelli pre-crisi debito. Ne parliamo con: Massimo Baldini, docente di Scienza delle Finanze presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.


    Fatturato manifatturiero 2025 stabile a prezzi costanti, in modesta crescita a prezzi correnti

    Il Centro Studi di Intesa Sanpaolo, con Prometeia, prevede per l’industria manifatturiera italiana un fatturato 2025 di 1.143 miliardi di euro: stabile a prezzi costanti, in crescita dell’1,8% a prezzi correnti. Tra i settori più dinamici: farmaceutico (+2,4%), meccanica (+1,7%) e largo consumo (+1,2%). Fondamentale sarà la ripresa della domanda europea, trainata dal rallentamento dell’inflazione e dalla ripartenza tedesca. Dal 2026 al 2029 la crescita media attesa è dell’1% annuo, spinta da export, Pnrr e investimenti in digitalizzazione e sostenibilità. Le esportazioni resteranno il principale motore, con un saldo commerciale atteso di 1.324 miliardi al 2029. Sul fronte interno, la ripresa del potere d’acquisto e gli incentivi di Transizione 5.0 sosterranno consumi e investimenti. Interviene Gregorio De Felice, capo economista e responsabile Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.


    Via alla prima federazione di Confindustria sui servizi intellettuali

    Nasce Confindustria Professioni e Management, prima federazione confindustriale dedicata ai servizi Head Made, cioè quelli a elevato contenuto intellettuale. Presentata ufficialmente a Roma nella sala del Carroccio in Campidoglio, la nuova realtà aggrega Assoconsult, Oice e Una-Aziende della Comunicazione Unite, rappresentando circa 800 imprese per 150mila lavoratori, in gran parte under 30. Obiettivo: rafforzare il peso del terziario avanzato nel sistema Confindustria, favorire l'integrazione delle competenze e contribuire a un’economia più resiliente. Tra le priorità: diventare interlocutore strategico delle istituzioni, avviare un tavolo per il contratto unico dei servizi e rafforzare l'alleanza con il Centro studi Confindustria. Giorgio Lupoi (OICE) è il presidente della federazione, affiancato da Luigi Riva (Assoconsult) e Davide Arduini (Una). Il commento è di Giorgio Lupoi, presidente OICE e neo presidente di Prom, Confindustria professioni e management

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  • PNRR da rivedere il 48% del piano
    May 20 2025

    La Corte dei Conti ha evidenziato che i settori in ritardo, come la sanità, dovranno accelerare la spesa in modo significativo per rispettare le scadenze del PNRR. L’Italia è l’unico Paese ad aver chiesto cinque modifiche al piano. La nuova proposta di rimodulazione presentata dal ministro Foti riguarda 170 target e milestone, pari al 48% delle scadenze residue. Il governo spera in un via libera della Commissione europea entro fine giugno, ma è già prevista un’ulteriore revisione entro il 2026. Le modifiche riguardano soprattutto gli investimenti ferroviari e puntano a spostare su fondi nazionali le opere che non si completeranno in tempo. Interviene Luca Dal Poggetto analista di Open Polis esperto di PNRR. insieme a Manuela Perrone, Il Sole 24 Ore

    Mutui per la casa meno cari nel 2024, ma in rialzo nel 2025

    Nel 2024 i mutui per l’acquisto di abitazioni in Italia sono cresciuti (+4,6% sul 2023), con un capitale erogato salito a oltre 38 miliardi di euro (+8,1%). Il tasso medio iniziale si è abbassato al 3,6%. Tuttavia, nel 2025 i tassi sono tornati a salire: ad aprile il tasso medio è salito al 3,29%, il massimo da settembre 2024, segnalando un'inversione di tendenza nonostante il taglio dei tassi da parte della BCE. Ne parliamo con Roberto Anedda Senior analyst di Nomisma.

    Volatilità sui Treasury americani e futuro economico USA

    Dopo l'annuncio di nuovi dazi da parte di Trump il 2 aprile, i rendimenti dei Treasury americani hanno oscillato bruscamente. L’incertezza ha spinto gli hedge fund a liquidare posizioni speculative ("basis trade"), aumentando la volatilità. Una possibile spiegazione politica è la vendita massiccia di Treasury da parte della Cina. Moody's ha tagliato il rating degli USA da Aaa ad Aa1 per l'alto debito e i deficit persistenti. I rendimenti dei bond a lungo termine sono saliti (oltre il 5% a 30 anni e 4,52% a 10 anni). La CEO di Citigroup, Jane Fraser, ha segnalato un cambiamento strutturale nei mercati globali, con più rischio percepito e una globalizzazione meno cooperativa. Approfondiamo il tema con Peter Cardillo, Chief Market Economist per Spartan Capital Securities, a basato a New York

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  • Ue riduce stime Pil Eurozona a 0,9% in 2025, pesano i dazi
    May 19 2025
    La Commissione europea ha rivisto al ribasso le stime di crescita dell’Eurozona per il 2025, portandole allo 0,9% (dal precedente 1,3%), a causa delle tensioni commerciali globali, in particolare della nuova politica protezionistica americana. L’export europeo nel 2025 dovrebbe crescere solo dello 0,7%, penalizzato dai dazi USA (10% sui beni europei, 25% su auto, acciaio e alluminio) e dalle tensioni persistenti tra Stati Uniti e Cina. L’inflazione è attesa in calo: 2,1% nel 2025 e 1,7% nel 2026. Per l’Italia, la crescita prevista è del +0,7% nel 2025 e +0,9% nel 2026, anch’essa in riduzione rispetto alle previsioni autunnali. Il disavanzo scenderebbe sotto il 3% nel 2026, ma il debito pubblico è visto in aumento dal 135,3% del 2024 al 138,2% del 2026. La pressione fiscale è stimata in lieve crescita, anche a causa del passaggio dal taglio del cuneo fiscale a un bonus per le famiglie a basso reddito. La Commissione riconosce un’impostazione prudente della politica economica italiana, pur segnalandone i limiti legati all’eredità dei superbonus edilizi. Ne parliamo con Marco Leonardi, Professore di economia all'Università di Milano e già capo dipartimento programmazione economica presso Presidenza del Consiglio dei MinistriExport nautico, boom del valore a +119% in dieci anniDurante la convention Satec di Rapallo del 16 maggio, l'assemblea dei soci di Confindustria Nautica ha eletto Piero Formenti nuovo presidente con il 94,4% dei voti. La sua presidenza si baserà su tre pilastri: partecipazione condivisa, rispetto delle regole e unità tra i settori del comparto. Nel corso dell’evento, Marco Fortis (Fondazione Edison e Centro studi Confindustria) ha evidenziato la crescita dell’export delle imbarcazioni da diporto, che ha raggiunto i 4,3 miliardi di euro nel 2024, con un incremento del 119% in dieci anni, più del doppio rispetto all’export manifatturiero nazionale (+55%). Dal 2019 al 2024, la nautica ha contribuito per il 14,3% all’aumento del surplus manifatturiero italiano, con un saldo positivo di 3,8 miliardi. I dati Istat confermano la solidità del trend: nei 12 mesi tra marzo 2023 e febbraio 2024, l’export ha raggiunto i 4,4 miliardi. Fortis ha sottolineato che la crescita è stata particolarmente forte dal periodo post-Covid (+88% rispetto al 2019). Mario Zanetti (Confitarma) ha ricordato che la nautica da diporto, parte centrale della blue economy, è chiamata a sfide concrete: dalla competitività della bandiera italiana alla necessità di un quadro normativo che favorisca l’innovazione green. Zanetti ha ribadito l’importanza di una visione condivisa per valorizzare il mare come risorsa strategica. Interviene Piero Formenti, presidente Confindustria nauticaUk più vicino alla Ue: accordo su difesa e commercioRegno Unito e Unione Europea hanno siglato un accordo che segna un netto riavvicinamento post-Brexit su tre fronti principali: sicurezza e difesa, pesca, e commercio. Londra potrà partecipare a missioni europee e accedere al fondo per il riarmo da 150 miliardi, mentre in ambito pesca è stata prorogata fino al 2038 la possibilità per i pescherecci Ue di accedere alle acque britanniche, decisione criticata dal governo scozzese per mancata consultazione. Sul piano commerciale, sono previste semplificazioni doganali e fitosanitarie, ma ciò potrebbe comportare per Londra l’adozione dinamica delle norme Ue, elemento sinora tabù per i sostenitori della Brexit. È ancora aperta la trattativa sulla mobilità giovanile: l’UE ha proposto scambi fino a 4 anni e parità di rette universitarie per gli studenti europei nel Regno Unito, proposta che Londra valuta con cautela per ragioni politiche interne. L’intesa, che si affianca a quelle con India e Usa, rappresenta per il governo Starmer un tentativo concreto di ricucire i rapporti con l’UE e riaffermare il ruolo britannico nella sicurezza europea. Il commento è affidato a Giorgia Scaturro, corrispondente del Sole 24 Ore da LondraIl nodo del debito Usa che cresce con tagli di spesa sotto le atteseMoody’s ha declassato il rating sovrano degli Stati Uniti da Aaa ad Aa1, facendo seguito a un outlook negativo già emesso nel 2023. La decisione riflette la crescente preoccupazione per i 36mila miliardi di dollari di debito pubblico e per i piani fiscali dell’amministrazione Trump, che prevedono nuovi tagli alle tasse finanziati solo in parte da riduzioni in sanità, green transition e welfare. L’agenzia sottolinea come la forza economica americana non sia più sufficiente a compensare il deterioramento dei parametri fiscali: il deficit continuerà ad aumentare a causa degli interessi sul debito, delle spese sociali e di entrate fiscali insufficienti. Moody’s ha inoltre evidenziato la mancata capacità del Congresso e delle amministrazioni di contenere in modo credibile deficit e debito. Il downgrade rischia di compromettere l’agenda della Casa Bianca, già messa in difficoltà dai falchi fiscali ...
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  • Se questo è un paese per giovani
    May 16 2025

    La Generazione Z italiana, composta da circa 848mila shopper nati tra il 1997 e il 2012, si distingue per comportamenti d’acquisto peculiari rispetto alla media nazionale. Frequenta i punti vendita meno spesso (150 volte l’anno contro le 198 della media) e spende meno per singolo scontrino (21 euro contro 22), dimostrando grande attenzione al budget. Pur non rappresentando un target ad alta capacità di spesa, la Gen Z è al centro dell’interesse degli operatori per la sua capacità di anticipare tendenze future e per la complessità del proprio stile di vita, fortemente orientato al consumo fuori casa, all’aspetto fisico, al benessere e all’intrattenimento.
    Secondo l’indagine Gen Z & Health condotta da YouGov su un panel di 15.000 famiglie italiane rappresentative della popolazione, la Gen Z mostra una marcata inclinazione verso esperienze edonistiche: frequenta spa, ristoranti (+35% rispetto alla media), cinema (+26%) e si dedica alla preparazione di dolci come hobby (+15%). Questa propensione si riflette nei consumi: i prodotti ad alto contenuto proteico (+41%) e quelli per la cura personale (+24%) registrano le migliori performance presso questo target, a conferma dell’attenzione verso la salute e l’immagine. A livello valoriale, la Gen Z è sensibile alla sostenibilità ambientale e all’equità sociale. Preferisce cibi etnici (+28%), prodotti con packaging green (+24%), equo-solidali (+22%), novità di mercato (+20%) e alimenti biologici (+16%). Inoltre, predilige soluzioni pratiche e veloci, legate al piacere e alla comodità, dimostrando un approccio d’acquisto dinamico, curioso e orientato al benessere. Ne parliamo con Andrea Corazzon AST & Retailer Cluster Lead di YouGov.

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  • Cina-Usa, tregua commerciale e nuove mosse di pechino
    May 15 2025

    Parte la tregua sui dazi tra Usa e Cina: 90 giorni di stop alle tariffe punitive. A Milano, la conferenza "Il Futuro del Capitalismo" riflette sul ruolo di Pechino e sull’evoluzione del capitalismo cinese, mentre Washington spinge una nuova dottrina più selettiva e clientelare.
    Ospite: Paola Subacchi, Sciences Po

    Stellantis: Maserati torna a Modena, a Torino arriva la 500 ibrida

    Stellantis sposta la produzione Maserati GranTurismo e GranCabrio da Mirafiori a Modena, dove il Tridente torna nel suo storico stabilimento. A Torino, invece, accanto alla 500 elettrica arriva anche la 500 ibrida. Mirafiori manterrà attività legate alla Maserati, ma il focus sarà sui cambi per modelli ibridi e sull'economia circolare.
    Ospite: Filomena Greco, Il Sole 24 Ore

    America’s cup 2027 a Napoli, prima volta in Italia

    La 38ª edizione dell’America’s Cup si terrà a Napoli. È la prima volta per l’Italia. Le regate si svolgeranno tra Castel dell’Ovo e Posillipo. Il quartiere di Bagnoli ospiterà i team e sarà rilanciato come polo turistico e commerciale.
    Ospite: Marco Bellinazzo, Il Sole 24 Ore

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  • Nessun dorma, stare fermi non è più un’opzione per l'Europa
    May 14 2025

    A Coimbra, Mario Draghi lancia un appello forte all’Europa: serve un’azione rapida e concreta su competitività, difesa e decarbonizzazione. Il contesto globale - con il declino dell’ordine multilaterale e il ricorso a dazi unilaterali - impone una svolta. Draghi sottolinea che il debito comune UE è cruciale per finanziare spese condivise, soprattutto per la difesa. I prezzi alti dell’energia e le lacune infrastrutturali minacciano la tenuta industriale e la transizione green. Il presidente Mattarella, intervenuto dopo, rilancia l’urgenza citando Puccini: “Nessun dorma” deve essere il motto dell’Europa. Il commento è di Mario Deaglio, professore emerito di Economia Internazionale, Università di Torino.

    Ex Ilva, con stop altoforno 1 sale subito la cassa integrazione

    Dopo l’incendio all’altoforno 1 dello stabilimento ex Ilva di Taranto, la cassa integrazione straordinaria nel gruppo Acciaierie d’Italia sale subito a 4.046 lavoratori. Il blocco dell’impianto, sequestrato dalla Procura, incide su produzione e indotto. L’azienda segnala ritardi nei permessi per la messa in sicurezza e valuta un’ulteriore estensione della cassa, che potrebbe arrivare fino a 5.500 dipendenti. Il ministro Urso assicura che i 100 milioni per l’integrazione del prestito ponte sono in arrivo. Ne parliamo con Domenico Palmiotti, Il Sole 24 Ore, Taranto

    A NetZero Milan si parla della sfida della decarbonizzazione

    Parte oggi a Milano NetZero Milan 2025, evento internazionale sulla decarbonizzazione promosso da Fiera Milano. In programma fino al 16 maggio, ospita oltre 140 speaker e 12 conferenze verticali. L’obiettivo è creare un dialogo tra imprese, istituzioni e finanza per accelerare la transizione green. Per centrare i target 2030 serviranno 480 miliardi l’anno in investimenti sostenibili. Crescono intanto gli investimenti privati: nel 2024 il private equity italiano ha toccato i 14,9 miliardi, +83% rispetto al 2023. Interviene: Carlo Cici (nella foto), Partner & Head of Sustainability Practice, The European House - Ambrosetti

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